Eventi

articolo pubblicato il 28 settembre 2009 alle ore 13:00

Le Giornate della traduzione letteraria 2009 dal mio punto di vista

Iniziato alle 15.00 di venerdì 25 settembre e conclusosi alle 12 di domenica 27 settembre, il convegno mi è sembrato davvero molto interessante e mi sono chiesta come mai non ne avessi sentito parlare prima.

Non so esattamente quanti fossero i partecipanti, ma alle tavole rotonde dovevano esserci a occhio e croce 300 persone. Noi donne eravamo nettamente più numerose degli uomini, ma questo c’era da aspettarselo, visto che le facoltà linguistiche sono frequentate soprattutto dal cosiddetto gentil sesso.

Stranamente, non ho incontrato nessun ex-studente della SSLiMIT di Forlì, ma magari mancavano solo quelli che conosco io. In ogni modo, mi piacerebbe sapere se questo evento sia stato pubblicizzato a dovere dai docenti delle SSLiMIT, poiché merita davvero (sempre che la settima edizione non sia stata un’eccezione).

Ho indagato un po’ per capire se negli anni ci fosse stata un’evoluzione, e a quanto pare nel 2009 sono stati proposti più seminari rispetto alle edizioni passate, benché il tema di alcuni seminari non sembra essere cambiato (insieme ai rispettivi relatori).

Avendo a disposizione due lezioni di un’ora e mezza ciascuna, generalmente (ma non nel caso di Ena Marchi, di cui parlerò più avanti) ogni relatore ha proposto due volte lo stesso seminario. Poiché per ogni ora e mezza di lezione si sovrapponevano diversi seminari, i partecipanti hanno dovuto scegliere quali seminari seguire, ed io non posso che descrivere quelli a cui ho preso parte.

Venerdì 25, alle ore 16.30 ho seguito Tradurre il mondo, istruzioni per l’uso, di Fabio Muzi Falconi, editor responsabile della narrativa straniera presso la Giangiacomo Feltrinelli Editore. In questa occasione non si è parlato di strategie traduttive, come invece avrebbe fatto pensare il titolo del seminario, ma ci è stato spiegato come si può arrivare a tradurre per una casa editrice come la Feltrinelli e come può avvenire la traduzione di un’opera di narrativa destinata alla pubblicazione. Forte l’interesse suscitato nel pubblico, tanto che Fabio Muzi Falconi ha dovuto rispondere a una valanga di domande ed è stato assalito dalle offerte di collaborazione di aspiranti traduttrici letterarie.

Sabato 26, alle ore 9.00 ho assistito a Complicità: l’editor come specchio amico fra scrittore, traduttore e testo, di Claudia Tarolo, una dei due direttori editoriali della Marcos y Marcos, che da dieci anni collabora attivamente con gli autori italiani della casa editrice per la messa a punto dei testi e rivede personalmente tutte le traduzioni pubblicate. Il suo intervento, che ho apprezzato tantissimo, mi ha permesso di fare una riflessione sulla revisione (autorizzata e non autorizzata) e mi ha ricordato che una buona traduzione letteraria è innanzitutto una traduzione efficace. Infatti, è naturalmente auspicabile che un traduttore di narrativa conosca bene la lingua di partenza, ma ciò che conta maggiormente è che conosca bene la lingua di arrivo e sappia narrare in maniera suggestiva. Il revisore dovrebbe suggerire al traduttore come intervenire per rendere la traduzione/narrazione più efficace. Per farci capire meglio in cosa consiste la revisione di un testo tradotto, Claudia Tarolo ci ha poi sottoposto un brano tratto da una traduzione non rivista, che abbiamo riletto e corretto insieme a lei.

Sabato, alle ore 12.00 ho preso parte a Non spostare nemmeno una virgola. Punteggiatura e traduzione in alcuni esempi francesi, di Yasmina Melaouah, che, oltre a tradurre narrativa francese, insegna traduzione alla Statale di Milano e all’Istituto superiore Interpreti e traduttori di Milano. Come è possibile dedurre dal titolo, si è parlato della punteggiatura come elemento che, insieme alla sintassi e al lessico, determina la cifra stilistica di un testo letterario e, quindi, la voce del suo autore. Nella traduzione dei testi di narrativa è importante riconoscere e mantenere l’uso stilistico della punteggiatura, per lasciare al lettore la libertà di interpretare lo scarto che c’è tra l’uso convenzionale della punteggiatura e l’uso effettivo che un autore fa della punteggiatura. Anche questo seminario era costituito da una parte teorica ed una parte pratica, entrambe estremamente interessanti.

Sabato, alle 14.30 e alle 16.00 ho seguito la prima e la seconda parte di Della revisione come une forma di editing. Il caso Simenon, di Ena Marchi, editor della narrativa francese e italiana presso la casa editrice Adelphi. Inizialmente, Ena Marchi ci parlato a lungo di Simenon, della sua produzione letteraria e del suo passaggio alla casa editrice Adelphi dopo essere stato per anni pubblicato da Mondadori. Successivamente, rivedendo insieme a noi alcuni passaggi selezionati da un romanzo di Simenon, ci ha mostrato nella pratica cosa significa per la Adelphi migliorare le traduzioni di questo scrittore. L’entusiasmo della relatrice ci ha regalato tre piacevoli ore di aneddoti, nozioni ed esempi, che si sono chiuse con un vivace dibattito sulle soluzione traduttive di volta in volta proposte dai presenti.

Domenica 27, alle ore 9.00 ho assistito a I mestieri del libro, di Oliviero Ponte di Pino, direttore editoriale di Garzanti Libri, che ha tratto il contenuto di questo seminario dalla sua pubblicazione I mestieri del libro. Oliviero Ponte di Pino ci ha descritto le fasi produttive che, insieme alla traduzione, precedono la pubblicazione di un libro e ci ha spiegato cosa avviene dopo la pubblicazione di un’opera. Nonostante l’editoria non sia per me un mondo del tutto sconosciuto, ho trovato questo seminario molto utile, soprattutto perché mi ha permesso di capire le differenze principali tra il funzionamento di una casa editrice come la Larousse, che produce essenzialmente “reference books” e una casa editrice che pubblica opere di narrativa.

Domenica, alle ore 10.30 ho seguito L’editoria libraria, quale futuro?, di Livio Muci, docente di Editoria Multimediale presso l’Università degli Studi del Salento. Livio Muci ci ha introdotto il punto di vista di André Schiffrin sulla situazione dell’editoria ai giorni nostri. Si è parlato delle difficoltà vissute dai grandi gruppi editoriali e dalle piccole case editrici e attraverso una stimolante conversazione abbiamo cercato di capire se e come tali difficoltà potranno essere superate.

Purtroppo, il Centro Europeo per l’Editoria ECSTRA non ha potuto consegnare come previsto il Premio per la Traduzione a Daniel Pennac, poiché lo scrittore francese non ha più preso parte al convegno per motivi di famiglia. E’ stata Yasmina Melaouah, la sua traduttrice italiana, a leggere la traduzione del discorso che Pennac aveva scritto per l’occasione. Con un caloroso applauso, l’intera aula magna ha voluto esprimere la propria riconoscenza a Pennac per il suo sostegno alla traduzione e ai traduttori, così come il proprio cordoglio per il grave stato di salute del suo caro fratello.

articolo pubblicato il 21 settembre 2009 alle ore 19:15

In occasione delle Giornate della traduzione letteraria – VII edizione

25-27 settembre 2009

Su LaPrimaWeb ho appena letto che negli stessi giorni in cui si svolgerà il convegno sulla traduzione letteraria, ad Urbino si potrà fare tappa a Traduzione a 360°, la mostra-mercato dell’editoria dedicata alla traduzione, a cura dell’Associazione Librai di Urbino. Questo spazio proporrà al pubblico le case editrici specializzate principalmente in traduzioni. Tra le opere pubblicizzate, la bibliografia completa di Daniel Pennac, l’ospite d’onore di questa edizione delle Giornate della traduzione letteraria.

Da non perdere, la rassegna di incontri gastronomici intitolata Tradurre: una questione di Gusto a cura dell’Associazione Vivi e Gusta il Montefeltro. Come accade per le traduzioni, i piatti e i prodotti eno-gastronomici subiscono degli adattamenti che variano nello spazio e nel tempo e che possono solleticare il palato della curiosità, il gusto della scoperta, la soddisfazione gastro-intellettuale.

articolo pubblicato il 18 settembre 2009 alle ore 16:00

Giornate della traduzione letteraria – VII edizione

25-27 settembre 2009

Come tradizione vuole, anche quest’anno, per un “lungo” fine settimana, l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” sarà teatro di dibattiti e seminari incentrati sulla traduzione.

Per la prima volta, mi sono iscritta anch’io.  Spero che sia una buona occasione per allacciare contatti con case editrici italiane interessate al mio lavoro!